“Siamo quello che mangiamo”, diceva il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach di più di un secolo fa. Pur senza la conoscenza biochimica alla base delle sue affermazioni, egli aveva pienamente ragione.
Infatti, tutte le cellule, i tessuti e gli organi del corpo sono formati dagli elementi che si introducono giornalmente con la dieta, con l’aggiunta di alcuni microelementi prodotti a livello endogeno la cui composizione dipende, comunque, dalle abitudini alimentari di ciascuno.
Sono noti ormai da anni e confermati continuamente da numerosi studi scientifici (2013, 2019) gli effetti che l’alimentazione ha, tra le altre cose, anche sul sistema immunitario. Infatti, i macronutrienti forniscono energia e substrati per costruire nuove cellule difensive e anticorpi, mentre i micronutrienti intervengono come cofattori nell’attività di molti enzimi coinvolti in questi processi.
In particolare, gli effetti dei micronutrienti sul sistema immunitario riguardano soprattutto le vitamine A, B6, B9, B12, C, D ed E e i minerali come lo zinco, il selenio, il ferro e il rame. Essi agiscono migliorando la composizione della pelle, la prima barriera protettiva del corpo, fungendo da antiossidanti contro i danni da radicali liberi, influenzando la produzione di molecole coinvolte nel processo infiammatorio e partecipando alla produzione di anticorpi.
Sono famosi i casi delle malattie che insorgono in carenza di micronutrienti come le vitamine: alcuni esempi sono lo scorbuto nel caso della vitamina C, il rachitismo nel caso della vitamina D e la cecità nel caso della vitamina A.
Per ottenere il massimo nutrimento dal cibo, è necessario prestare attenzione alla labilità di questi composti molto fragili: ad esempio, le vitamine idrosolubili come quelle della famiglia B e C sono degradabili in acqua, con la cottura o l’esposizione alla luce. Ecco perché è importante consumare alternativamente verdura cotta e cruda, limitare alcuni metodi di cottura come la bollitura e fare attenzione ai metodi di conservazione degli alimenti.
I minerali sono meno labili rispetto alle vitamine, tuttavia essi possono essere difficilmente biodisponibili a causa della scarsa assimilabilità a livello intestinale. Questo è dovuto a fitati presenti negli stessi alimenti o in altri assunti in combinazione, come ad esempio spinaci, crusca dei cereali, frutta secca e semi. Al contrario, la combinazione con antiossidanti come la vitamina C migliora l’assorbimento dei minerali (ecco perché si consiglia di condire le verdure con il limone).
Categoria di alimenti ricchi di vitamine e sali minerali sono i legumi, che oltre ad avere pochi grassi saturi sono ricchi di fibra e quindi ad alto potere saziante, oltre ad essere poco calorici. Si consiglia un abbinamento con i cereali per una maggiore completezza a livello amminoacidico e quindi proteico.
Altra categoria da considerare sono le spezie: peperoncino, rosmarino, basilico, pepe, zafferano, zenzero e curcuma sono ricchi di minerali e vitamine e hanno proprietà antivirali, antibatteriche, antinfiammatorie, antiossidanti e antipiretiche.
Per quanto riguarda il pesce, insieme a molluschi e crostacei, risulta protettivo dalle infezioni delle vie respiratorie come raffreddore e influenza grazie al contenuto di vitamine e minerali ma anche agli acidi grassi essenziali omega-3.
E’ infine raccomandabile uno stile di vita sano ed equilibrato che comprenda una quota di attività fisica moderata giornaliera, una quantità di 2 litri di acqua al giorno da bere e la limitazione di zuccheri semplici e grassi saturi.