L’attività fisica ha tanti benefici per l’organismo. A parte la perdita di peso e la definizione muscolare, che possono essere obiettivi estetici soggettivi più o meno desiderabili, essa porta tanti vantaggi per la salute. In questo articolo, ne vediamo 3 molto interessanti.
Dal punto di vista biochimico e fisiologico, essa impedisce l’accumulo di trigliceridi aumentando le spese energetiche, migliora il profilo lipidico limitando i rischi cardiovascolari e produce mediatori anti-infiammazione.
Questi mediatori non sono altro che molecole che agiscono a livello di diversi organi e tessuti con effetto antinfiammatorio. Essi vengono chiamati in generale citochine e in particolare quelle prodotte dal tessuto muscolare sono dette miochine.
La miochina principale prodotta durante l’esercizio fisico è IL-6 (interleuchina 6), che a sua volta stimola il rilascio di altre molecole antinfiammatorie (ad esempio IL-10) e inibisce la produzione di citochine infiammatorie (come TNF-α, Tumor Necrosis Factor-alpha). Il-6 inoltre facilita il turnover dei lipidi e stimola la lipolisi, oltre a tanti altri effetti su diversi tessuti e organi del corpo.
Un altro beneficio dell’attività fisica riguarda il sistema immunitario. Infatti, svolgere esercizio fisico modula positivamente il microbiota intestinale, da cui dipende direttamente l’efficienza delle difese immunitarie. In generale si può affermare che più è varia la composizione del microbiota, migliore è lo stato di salute dell’individuo.
La varietà di batteri intestinali dipende principalmente dalla genetica e dalla dieta ma ultimamente è stata studiata la correlazione con l’attività fisica. Infatti, più è alto il VO2 (massimo del consumo di ossigeno espresso durante l’attività fisica, quindi la capacità di allenamento e di sopportazione dello sforzo) più risulta vario e diversificato il microbiota intestinale.
L’intensità dell’esercizio fisico si misura in MET (Metabolic Equivalent Task) ed esprime il dispendio di ossigeno durante un’attività. I METS sono una stima più che una reale misurazione e possono esserci variazioni dell’effettivo consumo energetico tra persone che svolgono la stessa attività.
L’attività fisica infine aumenta la sintesi di oppioidi endogeni, ovvero le endorfine. Esse intervengono nella regolazione del ciclo mestruale, nella secrezione di altri ormoni, nel controllo dell’appetito e dell’attività gastrointestinale, termoregolazione e sonno. In particolare, durante l’allenamento vengono rilasciate beta-endorfine, fino al 500% in più del normale. L’esercizio fisico, dunque, riduce ansia e stress, regola il senso di fame e aumenta la soglia del dolore.